venerdì 30 dicembre 2011

Commenti

In questo post ho deciso di inserire solamente alcuni dei commenti che ho fatto su alcuni Posts od articoli pubblicati durante dicembre 2011 sui Blogs o giornali che regolarmente seguo:



9. - Commento sul Post " Il canto del cigno dello shopping natalizio”del Blog: "Cosmopoli" di Marco Niada - 30/12/11 Il Sole 24 Ore 


L’articolo di Cosmopoli certamente mette a nudo alcune realta’ preoccupanti circa lo stato dell’economia inglese e forse del Paese stesso.

Non condivido comunque molti punti di tale articolo.
Vere le code di migliaia di persone gia’ all’alba davanti a grandi magazzini quali Selfridges. Ma che cio’ sia un segno di disperazione mi sembra un po’ azzardato.
Per tre motivi:


Primo,
nella tradizione londinese esiste il mito delle “sales” e da tempo immemorabile i giornali si divertono a riportare tale fenomeno – ricordiamo Harrods e le sue code che giravano un paio di volte intorno all’isolato gia’ dalla sera prima. E cio’ avveniva in periodi grassi e periodi magri.
Da sottolineare anche che gli sconti praticati sono sconti reali e non trucchetti commerciali come purtroppo spesso accade a casa nostra.
Infine ricordiamo anche che se si va in un qualsiasi negozio durante il mese di dicembre (o di giugno) e si trova un articolo che si vuole comprare si puo chiedere al personale addetto alla vendita del negozio stesso se quell’articolo sara’ compreso nel periodo degli sconti successivo (generalmente gennaio e luglio) ed a che prezzo. La risposta e’ sempre puntuale e trasparente.


Secondo,
Stando a molte ricerche (dalla BBC ai maggiori quotidiani) basate su interviste alle persone in coda per i saldi, sembrerebbe che la maggior parte degli intervistati inglesi abbia dichiarato che certamente ci sono pochi soldi disponibili ma che comunque il fatto di aver atteso gli sconti o di non comprare affatto viene motivato principalmente dalla paura per il futuro piuttosto che assoluta mancanza di mezzi. Pertanto la gente preferisce risparmiare in caso di periodi ancora piu’ neri.
Cio’ avrebbe anche innescato un aumento del risparmio privato. In controtendenza peraltro agli altri paesi europei ed a quanto verificatosi nella stessa Gran Bretagna negli ultimi 30 anni.


Terzo,
E’ emerso che - sempre secondo varie inchieste sul fenomeno delle code per gli sconti di fine anno – la maggioranza dei “disperati” in coda e’ composta da stranieri: Cinesi o Asiatici in testa seguiti da varie altre nazionalita’. Non ho dati precisi sugli italiani pero’, stando a quanto raccolto qua e la, sembrerebbe che si siano attestati su posizioni di tutto rilievo.


Cosmopoli passa quindi ad evidenziare le pesanti difficolta’ economiche di alcune note catene commerciali con vari propri punti vendita e negozi in franchising in tutto il paese.
Vero anche questo ed alcune di tali catene scompariranno o verranno assorbite.


Ma, essendo un poco cinici ed esprimendo comunque preoccupazione per tutti coloro che, come conseguenza, perderanno il posto di lavoro, cio’ rientra nella normale dialettica commerciale e finanziaria oltre che “dal cambiamento epocale che si sta verificando nel settore dei consumi” come afferma Cosmopoli.


Ed a sostegno del mio punto di vista potrei portare innumerevoli esempi. Ma, non spaventatevi, ne citero’ uno solo che ritengo possa robustamente rappresentare quanto sta accadendo nel settore dei consumi al dettaglio, perlomeno nel Regno Unito.


E mi riferisco al gruppo John Lewis Partnership fondato nel 1864, il piu’ grande tra i “grandi magazzini” ed anche il piu’ conservativo, con oltre 70.000 dipendenti/partners, di cui cira 3.400 assunti nel 2011.


Ebbene leggendo l’ Interim Report pubblicato in settembre 2011 e che copre i risultati del gruppo nei sei mesi al 30 luglio 2011 si apprende che le vendite “on line” di tale gruppo tradizionalista e conservatore hanno contribuito per un ben 19% ai risultati dell’interim. Ed inoltre il gruppo e’ ora operativo in circa 33 paesi grazie alle vendite “on line”. E’ cio’ negativo o positivo?


A parer mio, a differenza di Cosmopoli, e’ positivo.
A condizione che ci si organizzi, si utilizzi la tecnologia del momento e si guardi al futuro. Queste tre condizioni le vedo quasi irrealizzabili nel nostro Paese.


Quanto poi all’intervento della Mary Portas bisogna sottolineare che e ‘ vero che ha affermato che il cambiamento in corso nel settore dei consumi potrebbe cambiare addirittura la faccia delle città inglesi. E probabilmemte ha ragione. Ma la Sig.ra Portas lo ha detto in chiave costruttiva e con un occhio al futuro: cioe’ il mondo sta cambiando vediamo di stare al passo con i tempi anche nell’utilizzo degli spazi cittadini. Che mi sembra un punto di vista molto pratico, concreto e proiettato sullo sviluppo (che, per inciso, crea sempre posti di lavoro).


Se noi continuiamo a dire che l’arretratezza tecnologica di cui soffriamo cronicamente e’ un bene e quanto belli sono i nostri centri storici - molti dei quali oggi poco vivibili ed assediati da periferie centrali invivibili – non credo che il nostro Paese abbia alcuna chance di crescita e di sviluppo.


Il nostro Paese ed i suoi mille borghi sono belli e sono nostri e nessuno ce li puo portar via se non noi stessi con il degrado che creiamo e che condoniamo. Ma tale nostro Paese ed i suoi mille borghi devono costitutire una base, il punto di partenza su cui basare lo sviluppo – sociale, etico e commerciale -. Se cio’ non dovesse avvenire saremo sempre di piu’ un Paese assediato dal suo passato e senza futuro per i suoi giovani.

Scritto da: perikles 2009 | 12/31/2011 a 16:57







8. - Commento all'articolo apparso sul Sole 24 Ore il 16/12/11:
 - Il rush finale della manovra. Napolitano: sacrifici necessari anche per i meno abbienti  - 

Il Presidente Napolitano pontifica sempre con la consueta' pomposita' e prosopopea dimenticandosi il suo passato politico e rivolgendosi agli italiani come se negli ultimi 60 anni fosse stato su un altro pianeta. Non inchodato al suo scanno parlamentare e partecipe, nonche' complice, di tutto cio' su cui ora egli richiama la nostra attenzione. Parla sempre di gravi inefficenze, gravi manchevolezze, gravi vergogne della nostra vita pubblica. Ma dove e' stato negli multimi 60 anni? Perche' non ha fatto qualcosa prima? farebbe meglio a tacere. E nella crisi attuale sono convinto che se i poteri forti - italiani ed europei - gli avessero detto di indicare Topolino come nuovo capo del governo, egli, con il camaleontismo che lo contraddistingue, lo avrebbe fatto. Mi spiace Sig. Napolitano farebbe meglio a non pontificare piu' ma farsi un serio e costruttivo esame di coscenza.
18 dicembre 2011 20.46.58



7. - Commento sul Post "Il futuro dubbio della fragile "Unione delle Sanzioni" " del Blog: "Mr. Euro" a cura di Danilo Taino - 13/12/11 Corriere della Sera

"Non evento"
15.12 | 19:54 Perikles2009
Cio’ che si e’ consumato venerdi’ scorso a Bruxelles penso si possa definire come un “non evento”. L’aspetto piu’ importante e su cui tutti si sono concentrati spasmodicamente e’ stata la “diversione Cameron” che ha fatto distrarre l’attenzione generale regalandoci un dramma che ritengo inutile, in quanto l’obiettivo unico della riunione sarebbe dovuto essere quello di dare ai mercati certezze sulla salvaguardia dell’Euro. Ma non mi sembra che tale obiettivo sia stato minimamente raggiunto. Al contrario sono ancora una volta emerse le contraddizioni di questa nostra debole Europa. Non capisco sinceramente perche’ tanto dramma intorno alla decisione di David Cameron dal momento che l’intransigenza sembra essere stata dalla parte della cancelliera Merkel e del suo scudiero Sarkozy nel voler imporre alla Gran Bretagna regole fiscali a salvaguardia dell’Euro quando la Gran Bretagna e’ e rimarra’ fuori dalla moneta unica. E comunque la firma per l’accordo sulla “Unione delle Sanzioni (parafrasando Danilo Taino)che non si applicheranno” e’ prevista tra oltre tre mesi, ed oggigiorno tre mesi sono un secolo sia in politica che in economia.



6. - Commento sul Post "Noyer? Questa Europa stizzita non va lontano, anzi, non va" del Blog: "Danton" di Daniele Bellasio - 15/12/11 Il Sole 24 Ore

Trovo ridicolo l'intervento del governatore della Banca di Francia. Sembra uno scolaretto da scuola elementare.
Con questi comportamenti ed atteggiamenti sicuramente l'Europa non va da nessuna parte.
Capisco l'attacco alle agenzie di rating - anch'io non le ho mai sopportate per la loro supponenza spesso ignorante - ma da questo a dichiarare ufficialmente "tagliate il rating ad un altro paese" francamente ce ne corre.
Un tempo si diceva "povera Italia" ora sara' il caso di dire "povera Europa (fin quando esiste)"





5. - Commento sul Post "Euroscettici? Non possiamo piu' permetterceli" del Blog "Italians" di Beppe Severgnini - 10/12/11 Corriere della Sera

Aspetterei a tirare le conclusioni
Non condivido l'analisi di Beppe Severgnini. Anzitutto ancora non e' successo nulla se non parole. Ci son ancora piu' di tre mesi per le firme dell'accordo: ed oggigiorno tre mesi sono un secolo sia in politica che in economia.
Inoltre non credo che David Cameron avesse alcuna alternativa. La decisione di non cedere su nulla era gia' stata presa dalla cancelliera Merkel e dal suo scudiero il presidente Sarkozy. Questa strana coppia ha letteralmente imposto agli altri Paesi la via da seguire, senza sentire ne' opinioni ne' punti di vista altrui. Non credo che cio' possa in alcun modo essere positivo per il futuro dell'Europa (specialmente per Paesi come l'Italia). Quest' egemonia dell'asse franco/tedesco pesera' pesantemente sugli "altri".
Non capisco peraltro per quale motivo la Gran Bretagna si sarebbe dovuta assoggettare ai voleri europei intesi a cercare di salvaguardare l'Euro quando la stessa Gran Bretagna non adotta la moneta unica. E comunque non penso che quanto avvenuto – o meglio non avvenuto - venerdi' scorso sia la strada giusta per l'affermazione di un Euro forte e duraturo.
Tornando a David Cameron ed alla politica inglese vorrei far notare come nessuno abbia ufficialmente e seriamente chiesto ai Sigg.ri Clegg o Miliband che cosa avrebbero fatto loro al posto di David Cameron. Sicuramente per camuffare il fatto che non si sarebbero comportati diversamente risponderebbero con frasi astratte in esclusiva chiave anti-Tory.
In conclusione non ritengo sbagliato il comportamento del Primo Ministro britannico ed aspetteri un poco prima di dichiarare affondata la Gran Bretagna.
12 dicembre 16.45





4. - Commento sul Post "Lo "splendido" isolamento di David il Temerario" del Blog: "Cosmopoli" di Marco Niada - 11/12/11 Il Sole 24 Ore 

Non condivido l'analisi di Cosmopoli. Anzitutto ancora non e' successo nulla se non parole. Ci son ancora piu' di tre mesi per le firme dell'accordo: ed oggigiorno tre mesi sono un secolo sia in politica che in economia.
Inoltre non credo che David Cameron avesse alcuna alternativa. La decisione di non cedere su nulla era gia' stata presa dalla cancelliera Merkel e dal suo scudiero il presidente Sarkozy. Questa strana coppia ha letteralmente imposto agli altri Paesi la via da seguire, senza sentire ne' opinioni ne' punti di vista altrui. Non credo che cio' possa in alcun modo essere positivo per il futuro dell'Europa (specialmente per Paesi com l'Italia). Quest' egemonia dell'asse franco/tedesco pesera' pesantemente sugli "altri".
Non capisco peraltro per quale motivo la Gran Bretagna si sarebbe dovuta assoggettare ai voleri europei intesi a salvaguardare l'Euro quando la stessa Gran Bretagna non adotta la moneta unica. E comunque non penso che quanto avvenuto venerdi' scorso sia la strada giusta per l'affermazione di un Euro forte e duraturo.
Tornando a David Cameron ed alla politica inglese vorrei far notare come nessuno abbia ufficialmente chiesto ai Sigg.ri Clegg o Miliband che cosa avrebbero fatto loro al posto di David Cameron. Sicuramente non risponderebbero se non con frasi astratte e di circostanza.
Per non parlare di questo ennesimo inutile balzello che e' la tassa sulle attivita' finanziare che la sola Europa vuole imporre. Non serve a nulla: primo non e' universale ma solo europea; secondo non frenerebbe certo gli eccessi finanziari di cui tutti abbiamo sofferto e stiamo ancora soffrendo. Cio' si potra' raggiungere solo con una stretta e snella sorveglianza bancaria da parte degli organi a cio' preposti. Organi che evidentemente e palesemente non son stati in grado di controllare un bel nulla ed invece di essere mandati a casa - od in galera - per inadempienza ai propri doveri, decidono di metter un'ulteriore tassa. E questa tassa chi la pagherebbe se non i consumatori finali ossia i clienti delle banche ossia tutti noi? E le banche? Nulla, si limiterebbero a farci pagare ancora di piu' i servizi che rendono contabbandando con altri nomi quest'altra tassa aggiuntiva.
In conclusione non ritengo sbagliato il comportamento del Primo Ministro britannico ed aspetteri un poco prima di dichiarare affondata la Gran Bretagna.





3. - Commento all'intervista di Susanna Camusso effettuata da Corradino Mineo nell sua rubrica "Il Caffe'" - 9/12/11 Rai News

Perikles 2009 il 10 December 2011 alle 1:46 pm
Non credo che si sia arrivati alla fine di questo pasticcio europeo. Mancano piu’ di tre mesi alla conclusione prevista ieri a Bruxelles e tre mesi sono molto lunghi sia in politica che in economia.L’apparente vittoria della Cancelliera Merkel pesera’ comunque su tutti “gli altri”, Francia in testa.




2. - Commento sul Post "In difesa della perfida Albione" del Blog: "Danton" di Daniele Bellasio - 9/12/11 Il Sole 24 Ore

09/DIC/2011 20:36:27
Sono perfettamente d'accordo con Danton. E per di piu' considero la Gran Bretagna come l'unica Nazione in grado di frenare l'egemonia dell'asse franco/tedesco. Egemonia di cui tutti noi - "gli altri" - ne risentiremo pesantemente.





1. - Commento sul Post "UE Terremotata" del Blog: "Mr. Euro" a cura di Danilo Taino - 9/12/11 Corriere della Sera


Egemonia franco-tedesca
09.12 | 19:31 Perikles2009
Ritengo che Danilo Taino abbia ragione. Ho da sempre sostenuto che l’unica Nazione in grado di frenare nel futuro l’egemonia dell’asse franco-tedesco sarebbe stata la Gran Bretagna.
Purtroppo cio’ non e’ avvenuto e sono convinto che tutti noi risentiremo di tale strapotere.
Inoltre non dimentichiamoci che l’accordo stanotte discusso non e’ altro che il risultato di lunghe negoziazioni tra il Presidente Sarkozy ed il Cancelliere Merkel. Negoziazioni necessarie perche’ i due Paesi partivano da punti ben distanti sul come risolvere la pesante crisi dell’Euro. E fin qui mi sta bene. Ma, nonostante i tempi ristrettissimi entro cui operare, non sarebbe forse stato piu’ democratico e meno dirigista cercare il parere od almeno il punto di vista degli altri membri prima di dare un ultimatum sulla firma di questo nuovo accordo da loro scritto e voluto? Non hanno per caso voluto proteggere le loro rispettive banche, economie e maggioranze politiche interne? Ci hanno forse trattato da Nazioni di serie B?
Non credo che un tale atteggiamento portera’ a nulla di positivo e certamente non e’ la strada giusta per un Euro forte e duraturo.
Perikles 2009

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