venerdì 2 dicembre 2011

L' ultimo rapporto di Transparency International


E’ appena uscito l’ultimo rapporto di Transparency International.
Questa e’ un’organizzazione non governativa, no profit, leader
nel mondo per la sua azione di contrasto alla corruzione e di promozione dell’etica. È presente in oltre 90 nazioni ed annualmente pubblica un rapporto che misura la percezione del livello di corruzione in 182 Paesi.

Nel suo rapporto 2011 l’Italia si classifica  al 69esimo posto, quartultima nell’ Europa allargata e prima solamente di Romania, Grecia e Bulgaria.

Siamo ben peggio di Ruanda, Puerto Rico, Barbados, Cile, Uruguay etc., pero’ in compenso non abbiamo perso ulteriori posizioni rispetto al rapporto 2010. Bella consolazione.

D’altronde c’e da meravigliarsi? Solamente oggi i giornali sono pieni di storie di corruzione: Don Verze’  -   Finmeccanica/Guarguaglini e moglie  -   Nove milioni di euro raccolti a favore dei terremotati di Haiti  intascati da due organizzatori.   -   Due deputati del parlamento regionale siciliano piu’ altri amici accusati per fidejussioni false etc. etc.
Per non soffermarsi su tutte le vicende di Berlusconi inseguito da vari tribunali.

E queste storie di ordinaria corruzione sono semplicemente la punta dell’iceberg. Infatti godono della notorieta’ della cronaca. Immaginarsi quanti milioni di casi che non approdano agli onori della cronaca si verificano giornalmente nel nostro Paese!

Purtroppo e’ un costume, un modo di vita, un’abitudine con radici profonde nell’intera Italia. Un male che e’ andato peggiorando a macchia d’olio raggiungendo il livello attuale sotto il governo Berlusconi. Ricordiamo che il sig. Tremonti, per fortuna oggi ex-ministro, dichiaro’ con quel suo modo sprezzante che il rapporto di Transparency International non fa fede in quanto tale organizzazione e’ pervasa da comunisti e si basa su fonti non rappresentative! Non sto qui ad elencare le fonti ma si tratta di soggetti certamente indiscutibili.

Non che i precedenti governi nonche’ le altre componenti politiche si siano distinte per la lotta alla corruzione o per l’affermazione di principi etici. Tutt’altro. Per trovare una certa etica bisogna risalire nietemeno che ai padri della Patria.

Ed allora? Allora credo fermamente che stia a noi cittadini cercare di arginare tale marciume che sta facendo precipitare il Paese in un baratro senza ritorno.
Come?
Semplicemente agendo da persone oneste nella nostra ordinaria vita giornaliera, facendo il proprio dovere al nostro posto di lavoro –qualunque esso sia -, pagando le tasse, emettendo le ricevute se del caso, votando per politici che abbiano quantomeno una fedina penale pulita, non prostituendosi per un centesimo o per un miliardo di euro o per un posto di lavoro, denunciando pubblicamente qualsiasi malaffare a qualsiasi livello. Facile, no?

Ma vogliamo cambiare veramente oppure ci piace gridare allo scandalo solo quando noi non si puo’ approfittarne personalmente?.
Abbiamo la dirittura morale ed il coraggio di opporci giornalmente a questa dilagante melma?

Ho i miei dubbi ma sinceramente mi auguro di si. 
Altrimenti per il nostro Paese e conseguentemente per i nostri figli non c’e’ via di scampo. Ci riusciremo?





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