giovedì 1 dicembre 2011

Marchionne dagli Usa


Marchionne dagli Usa: Fiat può andare avanti anche senza l'Italia.


Bene finalmente stanno venendo allo scoperto.

L'uscita della Fiat dall'Italia, e' un qualcosa che avevo previsto gia' qualche anno addietro.


Un paio di anni fa ne ho avuto la certezza. 
Ed e'stato quando in televisione sono apparsi sulla scena, tutti insieme, i vari personaggi: da quel genio incompreso di Luca Cordero di Montezemolo, al giovanissimo John Elkann passando per Marchionne. Ed all'unisono hanno dichiarato con tono strappalacrime e mano sul cuore che la Fiat non avrebbe mai lasciato l'Italia e che l'Italia sarebbe sempre rimasta al centro della Fiat!


Questa a parer mia era la prova del nove. La Fiat stava pianificando l'uscita dall'Italia.


E cio'mi potrebbe pur andar bene: il sig. Marchionne e' un manager ed il suo dovere e' quello di servire al meglio la societa' che lo ha assunto e lo paga fior di soldoni.


Cio' che non mi va bene sono le sceneggiate, le bugie (il sig. Marchionne ha dichiarato pubblicamente piu' volte che non avrebbe chiuso stabilimenti Fiat in Italia, non avrebbe licenziato etc.), le ipocrisie ed i mezzucci.


C'e inoltre da tener presente che per oltre un secolo noi cittadini italiani abbiamo sovvenzionato pesantemente la Fiat e che i sigg.ri Agnelli non credo abbiano mai messo a repentaglio le proprie ricchezze investendo in Fiat ma hanno solo pompato denaro.


Inoltre la Fiat ha avuto per decenni il quasi monopolio dell'auto nel nostro paese rifilandoci peraltro bidoni dopo bidoni contrabbandandoli come nuovi modelli (veniva solo cambiato il design di un'aletta parasole piuttosto che di un cerchione). Non appena le frontiere furono finalmente aperte ed un minimo di competizione entro' pure nel nostro paese la Fiat comincio' a perdere costantemente e pesantememente quote di mercato. Ma "no problem" c'e' sempre quel c......... del cittadino italiano che continua a pagare.


Oggi siamo in una situazione di unico produttore auto in Italia, dove non si sono mai volute creare alternative sia per colpa Fiat, che per colpa dei nostri governanti che anche per ignavia od incapacita' degli addetti ai lavori (vedi Termini Imerese).


In Italia abbiamo disperato bisogno di una sana e ben regolata competizione - assolutamente non solo nel mondo dell'auto - e fino a quando non l'avremo non andremo da nessuna parte. Il modo non ci sta ad aspettare.

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